Roberta Meldini - plastica linearità e sinuosa tridimensionalità

in parte anticipato le sorti della scultura figurativa di matrice classica come forma artistica destinata irrimediabilmente a soccombere alla luce della contaminazione dei linguaggi e della logica installativa dilagante a livello internazionale a partire dall’epopea del Postmodernismo. Ma Roberta Meldini, allieva presso il Liceo Artistico di via di Ripetta di Domenico Purificato 2 e, nell’Accademia di Belle Arti di Roma, dello scultore Michele Guerrisi – « battagliero guerriero della tradizione » 3 assieme a un gruppo di artisti che rimasero fedeli al modello classico della figura – non solo si accostò alla migliore cultura figurativa moderna del suo tempo, ma la reinterpretò e la arricchì con esiti inediti, a tratti lirici, senza mai smarrire l’originalità dell’invenzione e la vitalità della forma. Una forma figurata che nelle sue opere ‒ siano esse scultoree o dipinte, incise o disegnate a linea continua – si mostra per la sorprendente ieraticità plastica, per la forza espressiva del gesto, del pensiero, del sentimento, per la sinuosità viva della linea. Opere sorprendentemente umane e vitali, dotate di una personalissima ma classica cifra stilistica che le rende uniche nel loro genere e, contemporaneamente, senza tempo. Il tempo metabolizzato dall’artista è però assai più vasto dell’epoca fattivamente vissuta, affonda le sue radici, come già accennato, nell’antico, nella classicità, nella grande storia dell’arte italiana: « Ho ancora viva l’emozione di quando bambina, visitando per la prima volta il Tempio Malatestiano, scoprii i meravigliosi bassorilievi di Agostino di Duccio. In seguito rimasi soggiogata dalle opere di Donatello e del Laurana [...]. La mia produzione, infatti, pur nella sintesi della forma che esclude tutti gli elementi superflui, denuncia chiaramente un’impostazione di sapore classico ». 4 Questa testimonianza dell’artista rimane la migliore guida alla disamina della sua statuaria, mirabile fusione tra passato e presente poiché le sue figure « sono approdi morbidi e al contempo prepotenti di forza carnale ed ascetica nei quali l’artista installa valori autentici, intimamente sentiti, riportati con purezza formale nel modellato e con vigore espressivo nel tratto ». 5 Ma forse si potrebbe scavare ancora più a fondo, più lontano nel tempo e nello spazio, per cogliere una linea di congiungimento tra le opere meldiniane e i Totem delle Veneri paleolitiche, pura incarnazione 2 Presso il celebre Liceo Artistico di via Ripetta, Roberta Meldini, oltre che di Domenico Purificato, fu allieva anche di Giuseppe Capogrossi. 3 Mario Rivosecchi, Roberta Meldini. Sculture e disegni catalogo di mostra (dal 6 al 19 novembre 1971), Galleria Soligo, Roma, 1971. 4 Note biografiche dell’artista conservate presso l’Associazione “Roberta Meldini per l’Arte Contemporanea”. 5 Marina Pescatori, Roberta Meldini. Scultura, disegno, grafica incisoria , catalogo ragionato dell’artista, Bordeaux edizioni, Roma 2017, p. 11. 8

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