Roberta Meldini - plastica linearità e sinuosa tridimensionalità
celebre soggetto bronzeo del Giambologna del Museo del Bargello. Nel dramma del Cormorano morente è la terracotta levigata a far scivolare il raggio che rende luminoso l’animale. Torna, in quest’opera, la moderna stilizzazione formale tratta dall’antica tecnica dello stiacciato. Torna nel fiero Chant Clair , dove il gallo canterino sembra dar voce alla sua umana vanità . La Pavoncella , tutta piume, è colta nel caratteristico beccare e rimanda agli animali da cortile illustrati nei libri di favole di una volta. I protagonisti del bestiario meldiniano sono dunque esaltati nelle loro tipiche movenze e marcati, umoristicamente, nei caratteri che possono spontaneamente rapportarli al mondo degli umani. E proprio poiché è naturale citarli nelle nostre attitudini e nei modi di fare quotidiani, risultano così ironici e accattivanti nell’interpretare il ruolo che l’artista ha immaginato per loro. 10 Gli animali della Meldini, assieme alle sue pomone e alle sue ninfe, popolano inoltre gli innumerevoli racconti fiabeschi, immersi nella natura più selvaggia e rigogliosa, luoghi metafisici governati dal sentimento di spontaneo amore tra le creature, narrati mediante la tecnica grafica incisoria dell’acquaforte e dell’acquatinta 11 e per il tramite di disegni a linea continua. Il numero limitato di lastre in zinco incise – circa una trentina – e la bassa tiratura di ogni esemplare impresso su carta – fino a un massimo di sessanta più alcune prove d’artista – fanno di queste stampe un compendio raro e prezioso che arricchisce il già ricco dialogo declinato nei disegni. 12 Del resto, come notato da Carlo Fabrizio Carli, « un discorso critico sull’opera di Roberta Meldini non può prescindere dall’esercizio grafico, in particolare disegnativo, che affianca la scultura e ne integra i significati » . 13 Ma se è vero che « è praticamente impossibile che l’attività di un vero scultore possa attuarsi senza l’ausilio del disegno, sia pure di un disegno diverso da quello praticato dai pittori », è altrettanto vero che nella nostra artista « lo studio finalizzato alla scultura spesso brilla di luce propria » . 14 10 Si vedano Mario Rivosecchi, Roberta Meldini. Sculture e disegni e Marina Pescatori, Roberta Meldini. Scultura, disegno, grafica incisoria . 11 L’artista frequentò i corsi di grafica incisoria del maestro Jean-Pierre Velly presso la Calcografia Nazionale di Roma, giungendo a una tecnica pressoché perfetta, anche nei procedimenti grafici più desueti come la pirografia. 12 Si veda Marina Pescatori in Roberta Meldini. Scultura, disegno, grafica incisoria , p. 99. 13 Carlo Fabrizio Carli, “Le radici della scultura”, in Roberta Meldini. L’astrazione del reale, catalogo della mostra (3 ottobre-22 novembre), È Stile Gallery, Roma 2008, p. 7. 14 Si veda Marina Pescatori, Roberta Meldini. Scultura, disegno, grafica incisoria , p. 97. 11
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