Roberta Meldini - plastica linearità e sinuosa tridimensionalità
di cesellatura, di trama incisa, rugosa, che serve a dar vita ai capelli, a far emergere i lineamenti, a creare il velo che cela il corpo. Questi gli unici elementi identificativi del gruppo bronzeo Catone e Porcia . La tragica vicenda di Porcia che si uccide alla notizia della scomparsa del marito è eretta dalla nostra artista a stoico esempio di amore che va oltre la morte: la Meldini interpreta il severo e appassionato sentimento della coppia « con suggestione metafisica, in forma arcaica e solenne ». 8 In questo archetipo e astrale brano di metafisiche pulsioni « alla sintesi plastica del modellato si sposano i valori delle superfici levigate sulle quali, con segno aereo appena inciso, appaiono i caratteri fisionomici del movimento ». 9 Ma se la fluidità e la linearità sono una costante nelle opere plastiche e incisorie, non possiamo non menzionare l’elemento stilistico di matrice michelangiolesca, il classico non-finito, che, nella sezione di mostra dedicata ai ritratti, è particolarmente evidente nei bronzi Marina e Mathilde . Al contempo lo troviamo nei fogli a tecnica mista nei quali i colori accesi (dei pennarelli e delle cere) e languidi (dei pastelli e degli acquarelli) racchiusi dal tratto a china dell’artista, si caricano di forti valori espressionisti. Si vedano Zingaro , Caterina , Volto di donna o Ragazzo con papera , i soggetti che catturano la curiosità vagamente lombrosiana, ma benevola e spontanea di Roberta Meldini e che la portano a insistere su determinati segni identificativi di una condizione sociale, di una cultura o di un’appartenenza per coglierne l’attitudine o semplicemente una situazione pittoresca. Negli olii Trittico , In confidenza , La Contessa Zorzi e Il Pensiero l’artista ferma dei mirabili quadretti di vita quotidiana – dove si incontrano, ad esempio, comari chiacchierare sull’uscio – e, al contempo, momenti di malinconica intimità e riflessione: in tutte le tele, però, è connaturato il germe creativo che, unito al desiderio di narrare sentimenti umanissimi mediante l’immagine e il colore, mostra parte della poetica meldiniana che non emerge mediante la scultura. Umanizzati nei sentimenti e particolarmente tipizzati nelle movenze sono inoltre gli animali che affollano il mondo terrestre e fiabesco di Roberta Meldini. Come i ritratti, anche le sue sculture di medio e piccolo formato prendono luce dal modellato, alcune attraverso il forte spessore materico che ne scolpisce l’epidermide, come nell’iperrealistico Camaleonte in bronzo, altre tramite il chiaroscuro reso dalla superficie frastagliata: si veda il trionfale Tacchino che, con tocco spiccatamente novecentista, reinterpreta il medesimo 8 Clotilde Paternostro, Roberta Meldini. Sculture dal 1969 al 1997 , catalogo della mostra (13-31 luglio), Museo Civico di Anzio, 1997. 9 Ugo Moretti, Roberta Meldini sculture e disegni , catalogo di mostra (25 luglio-10 agosto), Cortina d’Ampezzo, 1974. 10
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